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© Aisha MaD       aishamad@libero.it

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La Danza Orientale

I Benefici

I benefici della Danza Orientale sono davvero molteplici sia per il corpo che per la mente e quest’arte, chiamata anche Belly Dance in Inglese e Raks Sharki in lingua orientale, è amata da molte donne.
La danza del ventre è un ballo adatto anche alle bambine.
Migliora la circolazione sanguigna, il transito intestinale, se ne trae beneficio anche per i dolori mestruali, per la muscolatura e per tutta la colonna vertebrale. Aiuta a raggiungere una maggior consapevolezza corporea e a riscoprire la propria sensualità e femminilità.

A livello fisico si verifica un miglioramento della circolazione sanguigna, del transito intestinale, dei dolori mestruali e di quelli della colonna vertebrale, sia a livello lombare che cervicale, mentre a livello psicologico i vantaggi ottenibili sono stati spesso indicati in termini di rilascio delle tensioni, di acquisizione di una maggiore consapevolezza corporea, di un senso di rinascita e di riscoperta della femminilità.

Si tratta di risultati che possono ricondurre la danza del ventre nell’ambito delle tecniche della fisiodanzaterapia, cioè un intervento che mira alla riabilitazione fisio-motoria attraverso specifiche tecniche di danza.

Questa disciplina infatti possiede potenzialità di cura che, se attivate e gestite da professionisti adeguatamente formati e competenti, può essere rivolta alla prevenzione e al recupero di disturbi psicopatologici, attraverso la danza individuale, di coppia o di gruppo.

A livello psicologico viene riconosciuta alla danza orientale validità terapeutica poichè, attraverso il suo linguaggio non verbale e la sua natura gioiosa, invita ad abbandonare le parole, a dimenticare il corpo come siamo abituati a sentirlo e a toccare le emozioni attraverso il ritmo e i movimenti profondamente adatti ad esprimere ogni nota della femminilità.

L’obiettivo è quello di offrire un’attività, un momento che le donne possono dedicare a se stesse, una sorta di parentesi tra la frenesia del quotidiano. Uno spazio in cui ristabilire un contatto con la parte più profonda di sè, con la propria immagine e con il proprio corpo, costantemente messi alla prova.

Credo che la femminilità sia un grande valore e contenga in sè quella forza necessaria, per poter superare momenti difficili, concedendosi comunque amore per se stesse. Una sorta di medicina che aiuti le donne a ri-conoscersi, a migliorare la percezione di sè; che permetta la condivisione con il femmineo a passo di danza, ritrovando nel confronto con altre donne, lo spirito e la forza data dall’aggregazione per ristrutturare la propria immagine esteriore…. ma soprattutto interiore.

ORIGINI

La Danza Orientale, in lingua originale Raks Sharqi, e in italiano danza orientale, è un’arte antica le cui origini pare risalgano ai culti religiosi della “madre terra” praticati nelle antiche società matriarcali della Mesopotamia.
La Danza Orientale era quindi praticata dalle donne per le donne che, in un clima sereno di amicizia e complicità, ringraziavano gli dei danzando. Quindi contrariamente a quanto si crede questa danza, sensualissima nel suo genere, non nasce per allietare gli uomini.
Il nome stesso “danza del ventre” fa rievocare il ventre come luogo della procreazione, come sorgente di vita, collegato alla figura della donna/madre, simboli della fecondità e della fertilità. La dea babilonese “Ishtar” rappresentava il prototipo della Grande Dea, simbolo di fertilità. Le sacerdotesse la onoravano con Danze Sacre. I riti consistevano in danze propiziatorie e rituali magici che coinvolgevano anche i fedeli, attraverso il movimento del corpo, allo scopo di raggiungere uno stato mistico necessario per entrare in contatto con la Divinità. Così facendo, si ponevano in relazione profonda con i ritmi della natura. Imitandoli e identificandosi con essi, danzavano durante gli eventi più importanti della loro esistenza quali, ad esempio, la nascita, la semina, il raccolto e il matrimonio. Le Danze non erano strutturate secondo canoni estetici, ma improvvisate per dare libero sfogo all’espressività e all’emozione. Gesti semplici che rievocano i movimenti della natura stessa.
Nella danza orientale antica e anche in quella moderna, infatti, molti movimenti ricordano le movenze di diversi animali come il serpente o il cammello; altri, invece, imitano le onde del mare, la forma della luna o del cerchio-uovo primordiale. Nella danza della fertilità ritroviamo i particolari movimenti dei fianchi che contraddistinguono la danza orientale e lo shimmy o rasha, cioè la particolare vibrazione del bacino. In seguito, con l’affermarsi delle culture patriarcali, si distinse tra danza laica, organizzata nelle celebrazioni a carattere sociale come nozze, banchetti e feste (dedicate al ricordo dei morti poiché esisteva la credenza che i morti dovessero avere un ambiente grande ed allegro dentro la loro tomba), danza ufficiale, organizzata dai Re ed i loro rappresentanti generalmente in onore di alcuni Dei e, infine, danza popolare o civile, che si celebrava generalmente nei palazzi ed era eseguita da gruppi di ballerini di ambo i sessi che erano alle dipendenze dei Signori degli Alcazar, i palazzi fortificati. Pur essendo praticata anche a livello popolare, la danza del ventre ebbe varianti raffinate nei secoli X e XI e durante il periodo ottomano, fino all’800. Dopo tale data subì un lento declino che la condusse, in seguito a influenze occidentali, a forme meno eleganti e più grossolane.

Nel tempo anche gli uomini si sono dedicati alla danza del ventre ed oggi alcuni grandi maestri sono proprio di sesso maschile. Oggigiorno è concepita come divertimento sociale, all’interno della famiglia o in occasioni particolari, quali i matrimoni e le feste. L’eleganza dei movimenti e l’armonia del corpo, fanno di questo ballo una danza ricca di sensualità e femminilità. Le musiche sono dolci, soavi e, talvolta, ripetitive.

I movimenti della danza hanno già in sé qualcosa di intimo. Il caratteristico della danza araba consiste nel continuo avvicendarsi tra cosa si mostra fuori e quello che si ha dentro. Lo spettatore deve avere l’impressione che dietro il movimento della danza ci sia ancora “un qualcosa” di nascosto.

Gli stili sono molteplici e traggono origine dalle varie zone geografiche, così come l’abbigliamento il quale prevede diversi capi ed accessori, tra cui le spade, i veli, usati anche in numero di 7 (danza dei 7 veli), il bastone, i sagat (piccoli campanelli tenuti tra le dita).

La danza del ventre fa bene alla salute e rappresenta, per le donne di ogni età, un'occasione per ritrovare la femminilità e la forma fisica ideale, divertendosi. L'atmosfera gioiosa delle lezioni, la bellezza della musica araba, la cura dell'abbigliamento e del trucco coinvolge completamente ogni allieva.

La danza orientale si basa sull’isolamento e sull’improvvisazione. Ballare senza capire la musica è come far ginnastica, infatti è importante sapere come ballo e cosa ballo. Il ritmo e la danza sono una lingua sola, il ritmo dice qualcosa, ed il corpo risponde.

Si tratta di una disciplina che rende le articolazioni più elastiche, previene, come altri sport, l’insorgenza dell’osteoporosi ed il suo progredire, e contribuisce a rassodare la muscolatura degli addominali, dei glutei e delle cosce oltre che delle braccia per l’ampio uso che se ne fa in questa danza. Anche il seno ne subisce i benefici divenendo più tonico. Dal punto di vista psicologico, porta a socializzare, mentre la tipologia di musiche aiuta a rilassarsi. 

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bellydance, baladi


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